Quattordici artiste dicono no alla violenza contro le donne – Articolo di Lilli Goriup

Articolo di Lilli Goriup apparso sul PICCOLO di Trieste del 25.11.20

L’intento è quello di rievocare il sovrapporsi di voci, corpi, messaggi e immagini tipico di un’occasione di piazza. La mostra “Manifesto per mille mani” da ieri è visitabile virtualmente sull’omonima pagina Facebook nonché sul sito della Casa internazionale delle donne di Trieste. Curata da Daria Tommasi, vede il contributo di quattordici tra illustratrici, fotografe, performer e altre artiste, eterogenee per età, provenienza geografica e mezzi espressivi ma accomunate da una concreta base materica sulla quale iniziare a creare.Si tratta di tante copie di un poster tipografico in formato A3, con la semplice scritta «25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne», riprodotta in stampa risograph ricorrendo a inchiostro rosa fluorescente. «I fogli sono stati usati come delle vere e proprie tele – spiega la curatrice -. C’è stata chi li ha ritagliati, chi ci ha stampato sopra, chi ci ha disegnato e chi ci ha ricamato. L’idea che le ha guidate? Quella di ricreare un sovrapporsi di voci. Avremmo infatti voluto riunirci anche quest’anno per mostrare che siamo presenti, forti e solidali. Per gridare il nostro “no” alla violenza, dando sostegno a chi si sente sola. Purtroppo questo è impossibile, a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo».Per non rinunciare a esprimere la loro condanna nei confronti della violenza di genere, le artiste hanno allora reso in maniera simbolica la manifestazione che normalmente dovrebbe avere luogo nelle strade e nelle piazze, allo scopo di «ricreare una collettività laddove le contingenze non permettono l’incontro fisico». E così ad esempio Goga Mason, visual artist e animatrice stop-motion, ha dato vita a un vibrante coro di figure femminili in rosa e in nero. Serena Salvadori ha immortalato due corpi incastrati in un abbraccio muto, mentre Elisa Biagi ha realizzato alcune macrofotografie di fiori, con lo stelo integro oppure spezzato, con la corolla dischiusa oppure ripiegata su se stessa e i petali ancora integri o, in altri casi, in gran parte già caduti. L’artista Elisa Vladilo e l’arteterapeuta Consuelo Rodriguez hanno svolto un lavoro a quattro mani intervenendo vicendevolmente sulle rispettive opere. Oltre alla stessa Tommasi, anch’ella artista visiva, hanno partecipato la sua collega Eeva Kukkonen; la performer Nina Alexopoulou; l’illustratrice Francesca Arena; le fotografe Elisabetta Claudio ed Erin McKinney; la paper designer Annalisa Metus; le grafiche Bianca Nicolescu e Susanna Tosatti.A presentare l’esposizione sono appunto la Casa internazionale delle donne e il Centro antiviolenza Goap, con il patrocinio del Comune di Trieste e il contributo della Regione Fvg. L’auspicio è che proprio le mura della Casa possano ospitare presto la mostra in presenza, non appena l’emergenza sanitaria lo consentirà. L’iniziativa nel frattempo rimarrà visibile online fino al 19 dicembre